Il mondo è dei viaggiatori


12 luglio 2019

Un po’ ciclista e un po’ surfista, Caterina Zanirato ha scelto una vacanza diversa. Il cammino di Santiago… naturalmente in bici.
E in solitaria.

Sì, probabilmente ha ragione Caterina. Se il mondo fosse popolato esclusivamente da viaggiatori sarebbe senz’altro un mondo migliore. Forse perché chi viaggia rispetta. Gli spazi, i tempi e, più in generale, rispetta l’altro. Forse perché l’altro, per chi viaggia, non esiste. Ed invece nel corso di un lungo cammino è un continuo specchiarsi e ritrovarsi in chi si incontra.

Caterina in partenza da Bilbao

Dormo negli ostelli e c’è così tanta gente che parla tante lingue diverse che non capisco più quale sto parlando” ci racconta Caterina nei suoi vocali Whatsapp “…scusa ma non appena tocco un letto crollo addormentata e non riesco a scrivere…” E non abbiamo dubbi se tra la mattina e la sera, ovvero tra Bilbao e Laredo, ci sono 90 km con 2.000 mt di dislivello. Con sterrati che spezzano ulteriormente le gambe.

Oppure un freno che si rompe può trasformare una tappa breve di soli 50 km in un piccolo incubo, dove il tempo “perso” in traghetto sembra pesare di più.

Ogni chilometro è guadagnato con impegno…

Ma non pensate che Caterina sia una stakanovista del pedale… eh, no. Caterina ama approcciare il day by day della vita senza perdersi mai quei piccoli-grandi piaceri che fanno la differenza.

Per esempio è una sommelier. E prossimamente ha in progetto un coast to coast in bici tra le Marche e la Toscana, naturalmente passando per le più significative cantine.

Poi ama le onde. E da un po’ di tempo pratica anche surf. “Sono ancora una principiante – si schermisce – però ho costruito il viaggio pensando anche a quelle località dove avrei potuto esercitarmi…”

Le due anime di Caterina, bici & surf, trovano il giusto equilibrio nel cammino di Santiago.

A Bilbao, a Laredo, a Santander, la capitale della Cantabria. In Spagna le onde sono quelle giuste. E poi il cammino verso Santiago è “personalizzabile”. Ognuno può interpretarlo come vuole. Così come ognuno può decidere se far prevalere il lato sportivo o quello mistico.

L’interpretazione di Caterina? Una via di mezzo. Dove si dice stia la virtù.

Perché comunque Caterina ha scelto questo percorso per riflettereper stare un po’ da sola e per ricaricare le batterie come si deve.

Le Asturie sono perfette per ritrovare quella spiritualità che il rumore di fondo della vita contemporanea spesso non ti permette di sentire.

Ma anche il lato sportivo è contemplato. Così, se gli ultimi 40 km, tra pioggia e vento, non sono una passeggiata “mi sembrava di essere finita in una spartan race” e sarebbe stato gradito un finale meno impegnativo, ecco che invece il rompepiernas, ovvero il saliscendi spaccagambe, si capisce che Caterina lo ha davvero molto apprezzato.

Un cosa è certa. Impossibile non notare sui suoi social la foto trionfale in cui la concha de vieira, ovvero la conchiglia che il pellegrino riceve all’arrivo a Santiago, viene morsa da Caterina come una medaglia olimpica. Un’immagine che vale più di mille parole.

Il “cammino” di Santiago in bici è una bella idea? Scopri tutti i dettagli del viaggio di Caterina sul suo blog: I Viaggi di Caterina

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