
DESTINATION SANPE
Da Garda a San Pellegrino Terme
tra valli, laghi e monti delle prealpi Lombarde.
09 Maggio 2021
Il PUSHARDER dei viaggi fuoriporta
Dove eravamo rimasti? Già, ai viaggi verso casa del nostro Pusharder Cristian. Step successivo i viaggi fuori porta: il gardesano prossimo al primo (e unico?) lustro di vita, se ne va fuori casa attraverso valli, laghi e passi minori delle prealpi lombarde. Destinazione San Pellegrino Terme, dove si riunirà alla famiglia una volta là giunto. Se non puoi viaggiare verso casa, la casa te la porti alla meta. Invertendo i fattori, il risultato non cambia.
The Pusharder Motto
“Think, Ride, Enjoy!”
Once more into the fray.
Into the latest ride I'll ever know.
Think, Ride, Enjoy … on this day.
Think, Ride, Enjoy … on this day
“Soloride” in fase post lockdown a riaperture parziali, arrangiato alla come riesce e sfidando il coprifuoco. Traversata consolatoria, alternativa patriottica ai lunghi percorsi fuori confine: il 71° parallelo può attendere.
[ Ancora una volta nella mischia,
per l’ennesimo viaggio che affronterò.
Pensa, pedala, divertiti in questo giorno …
pensa, pedala, divertiti in questo giorno! ]

Per ora ci dobbiamo accontentare del 46à parallelo che a maggio garantisce comunque quindici ore buone di luce, un patrimonio di tempo più che sufficiente per procedere con regolarità e progressione, guadagnare chilometri e dislivello in quantità appaganti, assaporando la gioia di fermarsi dove ti garba, senza timori e paura del bau bau o di morire di stenti per mancanza di acqua, cibo e wifi.
Sui pedali, in solitudine e in autosufficienza, con giusto un paio di tratti assistiti in traghetto: in consapevole quanto irrefrenabile balia del bisogno di cavarsela da solo.
Sei giorni, cinque notti, tredicimilacinquecento “di più”, seicentocinquanta chilometri, quarantadue ore in movimento, quattro campeggi selvaggi, una notte in bungalow, tre mega temporali e una giornata sotto la pioggia. Questi i numeri in lettere di Destination Sanpe.

Ancora a tutto borsoni in assetto teutonico “agè”, rifuggendo le mode dei “frames” per telaio. Sempre sulla fidata bici in alluminio con le ruote da ventisette pollici e mezzo asssemblata in California dalla casa delle forcelle a sinistra. Copertoni generosi questa volta: un pollice e sette, modello Country Rock, prodotto dalla casa francese dell’omino bianco fatto da camere d'aria di pneumatici che si chiama Bibendum. Il tutto per poter avanzare sicuro anche sui previsti terreni off-road.
Purtroppo le abbondanti nevicate invernali e primaverili lo hanno costretto a tagliare ben quattro passi ad alto indice gravel inizialmente inseriti nel suo personalissimo cartellino di viaggio: Passo Tremalzo e Giogo del Maniva via Baremone (gallerie e strade bloccate da neve e frane), Passo di Crocedomini e Passo del Vivione (chiusi per neve).

In sequenza, questa l’originale linea spezzata disegnata dal PHer Cristian per giungere a San Pellegrino Terme. From East to West: Garda, Lago di Garda o Benaco, Traghetto Torri-Maderno, Valvestino, Passo San Rocco di Capovalle (1000m), Val Sabbia, Lago di Idro o Eridio, Valle di Caffaro, Passo del Giogo di Maniva (1640m), Val Trompia, Colle San Zeno (1430m), Val Palot, Val Camonica, Gpm Garda di Sonico 1200m, Gpm Cevo (1100m), Val Saviore, Parco Incisioni Rupestri di Naquane, Lago d’Iseo o Sebino, Valico di Solto Collina (489m), Lago di Endine, Valle Rossa, Val Seriana, Passo Ganda (1060m), Val Serina, Passo Crocetta (1051m), Val Brembana (primo passaggio), Val Taleggio, Culmine di San Pietro (1300m), Valsassina, Colle di Piazzo (913m), Valvarrone, Lago di Como o Lario, Traghetto Griante-Bellagio, Lago di Gavirate, Valle San Martino, Colle del Pertùs (1300m), Valle Imagna, Foresta del Resegone (1200m), Fuipiano Imagna, Forcella di Berbenno (692m), Val Brembilla, Colle di Sant’Antonio Abbandonato (986m), Valle Brembana (secondo passaggio), Gpm Frasdanello (512m), Ranch del Piero. Nomi e località che non suonano familiari come Mortirolo, Stelvio, Gavia e che non hanno nemmeno l’appeal dei più famosi e pittoreschi passi dolomitici, pur lambendo montagne cattive o imponenti come il gruppo del Maniva, l’Adamello e la dorsale orobica bergamasca/lecchese. Non sono mancati comunque dislivelli e fatiche, rigorosamente su strade poco battute e incontrando gente semplice e genuina.
Segnaliamo per caratteristiche gravel carrarecce e stradelli del versante orientale della Valcamonica, alcuni segmenti sulla ciclabile dell’Oglio, il sentiero dei Forti e la ciclabile della Valtellina nella zona nord del lago di Como oltre all’iconica ascesa, in buona parte sterrata, da Carenno al Passo del Pertùs (8k 650+) Tra le salite degne di nota: Giogo del Maniva da Bagolino (11k 900+), Colle di San Zeno da Lavone (15k 900+), Passo Ganda da Gazzaniga (10k 700+), Culmine di San Pietro da San Giovanni Bianco (22k 900+), Brembilla-Sant’Antonio Abbandonato (6,4k 600+)

A parte una notte passata in spartano bungalow con doccia bollente, solo luoghi di pernotto non convenzionali in modalità wild camp o bivacco: Roccolo di caccia del Maniva, Chiesa di San Lorenzo in Garda di Sonico, Chiesetta di Santa Margherita di Valsassina, Laghetto del Pertùs. Luoghi dimenticati da Dio, ma che danno protezione e riparo al pellegrino sui pedali in un maggio dal meteo ballerino. Il tutto raccomandandosi ai santi dei giorni 9-10-11-12-13 e 14 maggio: Pacomio, Ignazio, Nereo e Achilleo, Mattia, Beata Vergine Maria di Fatima, ma soprattutto San Cataldo perchè quando è il giorno di San Cataldo, passa il freddo e viene il caldo.
Colonna sonora di questa vacanza la tradizionale radiolina FM per supplire alla carenza di 4G e risparmiare le batterie dello smartphone. Da Radio Valle Camonica a Radio Onda D’Urto, da Nik the Nightfly a Mauro Flora, da Desert Caravan a La Zanzara. Sempre con quel rumorino di fondo delle frequenze che non si ricevono perfettamente. Nostalgico anche qui.
Pasti fai-da-te a base di pane raffermo e zuppe liofilizzate preparate con il fido fornelletto a gas. Non sono tuttavia mancate rare e mirate degustazioni di prodotti d’eccellenza locale, in primis formaggi: si parte col Bagòss, passando per il Branzi e finendo con un ottimo Taleggio di capra.
Fondamentale inoltre la socializzazione con i gestori dei bar per ottenere informazioni preziose, panini succulenti e birrette spinate alla perfezione o, se da asporto, fresche al punto giusto.

Viaggio in bici quanto mi costi!
6 tappe, 5 notti: 174 € di spese complessive (29€ al giorno). Apparentemente vacanza in bici modello sostenibile e “low cost”. Ma attenzione, il valore totale in equipaggiamento di qualità a prova di diluvio universale "unsustained" del nostro Cristian richiede un investimento di qualche migliaia di euri (vicino alla doppia cifra, bici inclusa).
Provate, anche solo mentre pedalate per la vostra uscita domenicale, a fare il conto del valore del vostro outfit e vedrete che esce una cifra a tre zeri o giù di lì (casco dal design accattivante, occhiale fico di ultima generazione, maglia PH di gamma alta, intimo, manicotti, bib dal fondello a prova di emorroidi, calzino, scarpa giusta, guscio in goretex o assimilabile, manicotti, gambali, GPS, cellulare con komoot, powerbank per ricaricare il cellulare con app komoot sempre aperta, set di riparazione per forature, barrette/gel, auricolari per la musichetta, frames vari, lucetta di emergenza, qualcosa di inutile comprato in più, buff/cappellino… se non ci sei arrivato perchè non hai con te la Go-pro per i video emozionali ma, appena ti fermi al bici grill, spendi minimo altri 25€ e ci sei).
Buona parte dell’attrezzatura ovviamente ha durata pluriennale, ma ciò detto e senza addentrarci in questioni di logorio, obsolescenza, ripartizione dei costi su più anni (roba da “raggionieri con doppia G”) l'assetto “totale autosufficienza” ha un impatto economico notevole che conviene sostenere solo se l’intenzione è di intraprendere un discreto numero di cicloviaggi, sempre se ci si può permettere, o semplicemente piace, pedalare a pieno carico, dormire nei boschi, lavarsi alla meno peggio (o non lavarsi), cucinare zuppe nel pentolino, piazzare e togliere l'accampamento tutti i santi giorni con le relative operazioni di routine non sempre gradite al ciclista di endurance.
Altrimenti conviene partire vestiti di tutto punto, ovviamente PH Apparel, con lo spazzolino da denti sul manubrio e lo smartphone in modalità G-Pay abilitata e, a fine tappa, entrare con la bici direttamente nell'hotel con spa, sfruttare il servizio lavanderia e nel frattempo, dopo la doccia bollente di minimo trenta minuti provando tutte le essenze profumate in dotazione, indossare accappatoio e ciabattine offerti nel pacchetto e godersi il luculliano buffet-aperitivo rigorosamente servito in stanza.
E se manca qualcosa, c’è sempre il servizio personal shopper che ti recupera il capo di abbigliamento richiesto nel vicino negozio di articoli sportivi che di solito nelle località turistiche ha prezzi fuori di testa.
Anche senza giungere a iperbole così estreme e volutamente provocatorie, il muoversi per più giorni in “assetto leggero” comporta esborsi non inferiori ai 150 euro al giorno salvo ulteriori spese da imprevisti e in funzione di quanti birre, panini, pizze si consumano ad ogni sosta.. E il ciclista è un tubo digerente senza fondo.
Considerazioni spicciole ma che ci fanno intuire come la scelta del viaggio sui pedali non significhi necessariamente risparmio rispetto a una vacanza a Ischia di due settimane in bassa stagione con trattamento pensione completa a 400 euro viaggio incluso, ovviamente serviti, riveriti e ingozzati. Pertanto “codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.

Pusharder Philosopher
Caro PHer di ogni dove, credo e tendenza ciclistica, rilassati e inizia il tuo viaggio lento, alla scoperta di luoghi e scorci poco noti e dimenticati.
Guarda il paesaggio e pensa a come è stato trasformato nel tempo dall’uomo. Ascolta i suoni della natura che ti circonda.
Osservati intorno e lascia vagare la mente, non avere fretta: la luce gioca un ruolo importante nell’ammirare uno scorcio.
Non ti spazientire se la giornata è brutta, piove e l’orizzonte è grigio.
Puoi sempre tornare: il mondo è di chi resta ma anche di chi, per sua fortuna, sa ritornare.
A te decidere se optare per la formula “teutonica” da 20/30 € al giorno ma con bici da 30 kg a pieno carico e medie di percorrenza intorno ai quindici chilometri orari o quello “new gravel generation” da 200 €/die con peso bici e frames inferiore ai 15 kg e media oraria prossima ai trenta all’ora indipendentemente dal dislivello.
Alla fine di ogni tappa, che tu sia avvolto nell’accappatoio profumato da hotel stellato o infilato dentro un sacco a pelo “puteolento” in assetto di toletta precario, ciò che conta veramente è sentirsi beatamente felice, ripensando al proprio viaggio, ai luoghi scoperti o riscoperti, al ritmo del pedalare, ai giochi di luce e alle foto iconiche scattate indossando i fantastici capi Ph Apparel.
E se ti sei perso qualcosa, lo ribadiamo, hai la consapevolezza che puoi sempre tornare indietro e ripartire.
“Ogni uomo si accorge un bel giorno di essere suo padre e suo nonno e che questa è l’unica immortalità possibile!”
(E. Flaiano, Diario Notturno, 1946)
E aggiunge il nostro Cristian, oggi pusharder in versione philosopher:
“Siamo di passaggio ed esserne consapevoli senza dare di matto l’altra forma di eternit possibile!”
Ma veramente la felicità è reale solo se condivisa? “Soloride” o “Ride Together”?
Pensa, pedala, divertiti! La felicità è felicità. Punto!
Si conquista imparando a guardarsi intorno e un po’ anche interiormente, incidendoti sul petto la pace nel cuore, come facevano i camuni con il martelletto sulle rocce di arenaria della Valcamonica! Pochi ci provano, ancor meno ci riescono.
Think, Ride, Enjoy!
Pusharder per sempre!
Ps: per il diario di viaggio completo visita il sito dedicato alle esperienze sportive di tipo 1
www.diabetenolimits.com





