PH COFFEE TO RIDE
TRENTO


Racconto di una sgambata fra nuovi amici,
schematico, ma non troppo.

Partenza da Trento (attrazione: KT di Maino Stefano).
Villazzano, sobborgo di Trento (attrazione: i ricconi della città vivono lì).
Valsorda (attrazione: una fontana chiusa).
Vigolo Vattaro (attrazione: conosco una Ucraina figa che ci abita, scherzi a parte è la “porta” dell’Altopiano della Vigolana e via di accesso da Sud per gli Altipiani di Folgaria e Lavarone).
Bosentino, di fatto è lo scollinamento.


26 Giugno 2021

Da Bosentino stradina per Migazzone. Da qui comincia il budello panoramico sul Lago di Caldonazzo a tratti in mezzo al bosco). Picchiata verso il Maso di Santa Caterina. Da qui strappo di 500/600 metri fino ai Masi di Mezzo. Ancora budello panoramicò fino a Maso Posser (mangia e bevi), da qui picchiata fino a Valcanover (frazione di Pergine), sul Lago di Caldonazzo. Negli anni buoni qui si acchiappavano le olandesi come la pesca a strascico. Qui abbiamo sorbito liquidi e abbiamo preso la Provinciale che va a Calceranica al Lago. Sempre avanti verso Caldonazzo ma sulla ciclabile in mezzo si meleti (zona vocata alla camporella) che porta a Levico Terme, già zona di tedesche in cerca di emozioni. Qui abbiamo lambito il Lago di Levico percorrendo la Provinciale dei Masetti in direzione Pergine, un falsopiano di 7 km al 2~3%.

Eccoci a Pergine e alla Pizzeria al Cavalletto. Qui abbiamo visto il maniero (da Est), uno dei più grandi e meglio conservati del Trentino. Da Pergine siamo andati a Civezzano affiancando la S.S. 47 della Valsugana. Abbiamo percorso la Strada dei Forti affrontando uno strappo di 200 m al 10-11%. Giù in picchiata verso Trento passando per Cognola (una delle più popolose frazioni della città). A Trento pizza di merda al Momi in Piazza Cesare Battisti (aka Piazza Italia), parzialmente risarcita dalla balcanica Mirena, frutto di un refuso all’anagrafe.

VEDI ALTRE STORIES

ultime stories