UN VIAGGIO IN SCATTO FISSO

Pietro e la sua avventura


DA MILANO A CAPO NORD

In scatto fisso per beneficenza


06 Ottobre 2022

Arrivare in bicicletta a Capo Nord è sempre stato nella mia lista dei desideri. Ma c’era un problema: volevo farlo in scatto fisso

Cosa mi ha dato la forza per fare tutto questo? La scelta di farlo per beneficenza! Ho deciso infatti, con questa avventura, di sostenere il Banco Alimentare Lombardia che da oltre 30 anni si occupa di recuperare cibo che altrimenti andrebbe sprecato per fornire pasti a chi ne ha più bisogno.

 

La prima paura

Di viaggi in bicicletta ne ho fatti tanti negli ultimi anni, ma andare a Capo Nord in solitaria era una sfida di una portata che ancora non avevo mai affrontato. Se la prima parte del viaggio, quella dall’Italia fino alla Danimarca è abbastanza agevole e semplice, entrando in Scandinavia le cose diventano più complesse. Mi spaventava in particolare la pioggia, che anche se nel periodo estivo statisticamente avviene in maniera minore, se fosse durata giorni per me sarebbe stato un gran bell’ostacolo da affrontare. Aumentano le distanze tra un centro abitato e l’altro e il meteo inizia a farsi sempre più incerto e il freddo, mano a mano che si sposta verso nord.

Come vestirsi

Un’altra accortezza è stata quella di dotarmi di indumenti resistenti e comodi, per pedalare sia nel torrido caldo della pianura padana che nelle foreste della Lapponia. Ma andiamo con ordine, perché quella è la parte finale del viaggio e poi “dal freddo ci si può riparare, dal caldo no” come dice sempre mia nonna.

Partiamo dalla comodità: per stare sulla sella in media 7 ore ogni giorno per 40 giorni, occorre un pantaloncino dotato di un fondello di alta gamma. La mia scelta è ricaduta sul bib short “FAST” di Push Hard che grazie al suo fondello di Elastic Interface e la scelta di materiali comodi e delicati, non mi ha mai fatto sentire dolori per tutta la durata del viaggio. Certo, anche la mia abitudine a stare in sella per tante ore di seguito e una visita biomeccanica fatta prima di partire hanno sicuramente aiutato, ma non cambierei il pantaloncino “FAST” con nessun altro al mondo. E per questo ne ho portati due.

Sopra il pantalone si mette la maglietta, che anche questa deve agevolare i movimenti del corpo e seguirli, senza ostacolarci e darci fastidio. Ho usato due magliette della stessa serie: la “AERO RAINBOW” di Push Hard. Le ho trovate entrambe molto comode e piacevoli al tatto, in grado soprattutto di stare fisse e in posizione senza mai creare sfregamenti sul corpo, grazie anche alla costruzione fatta con tessuti differenti a seconda dell’area interessata.

Un altro problema che spesso i viaggiatori in bicicletta che dormono usando la tenda si trovano ad affrontare, sono i cattivi odori, specialmente nelle calze che utilizziamo tutto il giorno. Alla sera non è mai una piacevole sensazione rimuovere le calze in tenda, ma grazie all’uso dei materiali naturali e di alta qualità come la lana merino i miei calzini della serie BLADE di Push Hard non mi hanno mai dato quella sgradevole sensazione di odore stantio che chi viaggia in bicicletta conosce bene!

L’immancabile giacchetto

Come dicevo a poco a poco che ci si dirige a nord cambiano le esigenze a livello di vestiario. Ecco che la maglietta non basta più e occorre uno strato aggiuntivo che sia leggero ma al tempo stesso caldo, che sia confortevole ma al tempo stesso che non ci ostacoli nei movimenti. Se c’è un prodotto di Push Hard che adoro è certamente il giacchetto in lana merino della serie WILD che uso da più di un anno e che non cambierei con nessun altro mid layer in commercio.

Quando ho iniziato ad usare il giacchetto in lana merino ero ancora a più di 700km da Nordkapp e devo dire che alla fine le temperature sono state molto clementi con me. In ogni caso per esperienza personale preferisco non lasciare nulla al caso e quindi avevo con me un asso nella manica in caso di crollo improvviso delle temperature, un fenomeno che può succedere anche in piena estate in Lapponia. Si tratta di “Power” il piumino in misto Primaloft e piuma di Push Hard, un prodotto compatto e leggerissimo, ma che assicura protezione totale anche in caso di temperature sotto lo zero. Completa il tutto la tasca posteriore impermeabile e le maniche con la predisposizione per proteggere le mani, aumentando la sensazione di calore.

L’insegnamento

Seguendo l’insegnamento del fondatore dello scoutismo Baden Powell: “Non esiste buono o cattivo tempo: esiste solo buono o cattivo equipaggiamento” sono contento di aver scelto i prodotti di Push Hard, che mi hanno aiutato a pedalare 4.700km da Milano a Capo Nord in scatto fisso senza mai un dolore o un fastidio al mio corpo. Con il meglio del meglio dell’attrezzatura dovevo solo andare verso nord e spingere forte.

Push Hard

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